
Risorse umane e produttività
Dipendenti non motivati e imprenditore distante: cosa fare per evitarlo
14-01-2022
Come si può far appassionare un collaboratore al proprio lavoro e, in particolare, alla propria attività d’impresa? Nella maggior parte dei casi si vedono imprenditori che hanno una buona attitudine nei confronti del proprio lavoro, ma non trovano riscontri nei dipendenti. Analizzando meglio la situazione, ossia scendendo nel dettaglio, si scopre poi che da anni non si affronta il tema motivazionale. C’è qualche imprenditore che ogni tanto rilegge gli scritti di Olivetti, ad esempio, sul rapporto tra imprenditore e collaboratori? Evitare un ambiente totalmente demotivato dovrebbe essere una priorità, ma come fare? Esistono alcuni esempi piuttosto pratici che dovrebbero far capire meglio cosa significa gestire un’impresa in modo efficace e cosa non fare per evitare spiacevoli situazioni.
Crescere insieme attraverso incentivi comuni la chiave del successo
Fra le imprese che CEDEC incontra periodicamente è piuttosto comune trovare una certa distanza tra il pensiero dell’imprenditore e quello dei collaboratori. Una distanza, a dire il vero, piuttosto ampia in molti casi. Le aziende che sostanzialmente riescono a crescere lo fanno perché sono state capaci di trovare un filone, un prodotto o un’innovazione e quindi proliferano. Oppure hanno deciso, con le corrette modalità, di fare un passo importante nella direzione di rendere la struttura più manageriale, facendosi aiutare inizialmente dall’esterno salvo però poi provare ad esercitare un po’ tutti i ruoli aziendali e, non riuscendoci, a quel punto limitano tutta l’organizzazione. In questo caso, anche quando l’imprenditore prova a delegare, in realtà, pretende di mantenere il controllo sulle scelte del delegato, rendendo di fatto vana la delega stessa.
Il tema da comprendere realmente è quello delle persone. Senza le persone non si va da nessuna parte e saperle incentivare è un enorme valore aggiunto. In CEDEC, ad esempio, operiamo in questo modo. La logica degli incentivi è fortemente motivante, ma è anche una logica che migliora le condizioni di crescita di tutti: se sta bene e cresce il collaboratore, a maggior ragione cresce e funziona al top anche l’azienda.
L’importanza della scelta dei collaboratori attraverso un processo selettivo efficace
Per crescere in modo corretto e proficuo, poi, servono scelte giuste. Una volta mi è capitato di sentire un imprenditore definire i propri collaboratori come “20 asini”. Si capisce abbastanza bene quale possa essere il problema. La domanda che sorge spontanea è: ma questi 20 asini chi li ha scelti?
In un processo di crescita sano ed efficiente, è necessario affidarsi a collaboratori validi. Serve un processo di selezione estremamente strutturato, che va gestito in step successivi nei quali di volta in volta la qualità della selezione stessa aumenta: da una scrematura iniziale ad una definizione dettagliata serve tempo e serve la corretta impostazione della selezione, ma è una procedura assolutamente praticabile da tutti. CEDEC, in particolare, si affida a dei processi di selezione estremamente strutturati che ci permettono di poter fare affidamento su persone che riteniamo particolarmente idonee per lo specifico compito richiesto.. Operare in questo modo diventa estremamente importante per far rendere l’impresa al meglio delle potenzialità di prestazione che è capace di offrire.
Una società di consulenza è perfetta per donare maggiore consapevolezza agli imprenditori
Se il fondatore di un’impresa ha dei valori da trasmettere e non lo fa, creando una distanza tra sé e i collaboratori all’interno della struttura, per recuperare deve essere capace di mettere in atto determinati passaggi che possono costare risorse, ma che sono necessari, come ad esempio adeguare la capacità del singolo nel mettersi in discussione e ricreare un ambiente di fiducia nel quale si possa fare un salto di qualità. Non essendo un’analisi scontata da comprendere, diventa basilare affidarsi al giusto consulente.
Chi riesce a fare un salto di qualità su questo tema è chi spesso ha avuto l’ambizione di rivolgersi alla società di consulenza che li aiutasse a comprendere una molteplicità di dinamiche e di fattori.
In Italia non è ancora un processo semplice da comprendere. Negli Stati Uniti affidarsi a un consulente per crescere è una cosa abbastanza normale e comune mentre in Italia sembra che, anche di fronte a molteplici evidenze, gli imprenditori debbano essere continuamente convinti. Confrontarsi sulla crescita della propria struttura è importante ed è una cosa decisamente efficace. Ciò che ancora manca è la comprensione, ma le società di consulenza esistono proprio per questo: per far riflettere su determinate situazioni e proporre correttivi.