5 regole per il controllo di gestione ottimale di un’impresa

Non è raro sentire imprenditori lamentarsi del fatto che il controllo di gestione aziendale possa essere molto complesso. Non importa se si tratti di una piccola realtà o di un’azienda di grandi dimensioni e rodata: ciò su cui un imprenditore deve vigilare, per ottenere un controllo di gestione soddisfacente, è una gestione aziendale efficace, ovvero che si ponga degli obiettivi ben pianificati e delineati, coordinata e abbinata con una gestione aziendale efficiente, che sappia, in altre parole, ottimizzare le risorse impiegate per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata.

Le sfide della gestione aziendale, che interessano il controllo di gestione molto da vicino, sono legate a molteplici fattori che vanno dalla ricerca dei clienti al loro mantenimento e consolidamento, ma anche ai diversi aspetti che interessano la gestione logistica, produttiva e finanziaria dell’impresa. Adottare una strategia vincente non è sempre facile e immediato. E spesso non vi è una ricetta universale, ma certamente si possono sintetizzare cinque regole da seguire per raggiungere un buon controllo di gestione. Vediamole più nel dettaglio.

1. La chiarezza dell’offerta dei prodotti o dei servizi

Ridurre al minimo gli equivoci per clienti, fornitori o anche gli stessi collaboratori aziendali è una delle prime regole di un buon controllo di gestione. Come farlo? Definendo e catalogando i propri prodotti, descrivendoli con attenzione. L’offerta di prodotti e servizi dell’azienda deve essere chiara a qualunque livello, sia interno sia esterno. La chiarezza dell’offerta, anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e nuove possibilità che si sono create con l’ausilio della rete, oltre che da un mercato sempre più globalizzato, è dunque al primo posto tra le regole da seguire.

2. La pianificazione delle priorità alla base del controllo di gestione

Assegnare delle priorità, molto dettagliate, e pianificare ogni singola attività semplifica, e di molto, il conseguimento degli obiettivi da raggiungere. Nelle aziende moderne non si può parlare di un solo obiettivo, ma di una serie di risultati che devono coesistere in un arco di tempo prefissato, assoggettati da un metodo chiaro e riproducibile impiegato per ottenerli. Una buona strategia passa dallo stabilire delle scadenze e fare previsioni realistiche, seguendo l’andamento del mercato: in questo modo le spese possono rimanere sotto controllo e oggi esistono molti software capaci di aiutare un’impresa in questa delicata missione, come ad esempio i sistemi ERP.

3. Flussi finanziari stabili e scelte di partner affidabili

Una realizzazione efficace ed efficiente del controllo di gestione deve passare inevitabilmente attraverso la collaborazione con partner affidabili. Fornitori e clienti, al fine di instaurare una proficua e duratura collaborazione, debbono essere altrettanto propensi a servirsi di imprese che affrontino la gestione aziendale in modo analogo e quindi attento e pianificato: che siano, in altre parole, altrettanto efficaci ed efficienti. Tra questi partner spiccano le banche, in primo luogo, poiché non vi è una gestione aziendale attenta senza la possibilità di vedersi garantiti flussi finanziari stabili e sicuri. L’affidabilità resta un concetto cardine anche per quanto riguarda le aziende dei fornitori e avere come interlocutori clienti affidabili, specie per chi non produce direttamente per il mercato, aumenta, e non di poco, la percentuale di successo. Vediamolo meglio al punto seguente.

4. Creare una rete di collaborazione con altre aziende

Fare networking costituisce un plus non indifferente. Coordinarsi all’interno delle collaborazioni di processo o di prodotto con altre imprese attinenti al proprio ambito operativo, o anche creare delle valide collaborazioni con aziende più distanti dal proprio settore di appartenenza, genera effetti positivi. Nel primo caso giova proprio al controllo di gestione interno ottimizzare i processi aziendali con l’esterno, nel secondo caso si può creare un effetto volano moltiplicativo, capace di creare un boost sul fronte del marketing e quindi della conoscenza della propria azienda sul mercato, che in definitiva può portare all’acquisizione di nuovi clienti.

5. Scegliere gli strumenti  migliori, che permettano di integrare ogni processo aziendale 

La parola d’ordine, nella scelta di uno strumento, dev’essere semplicità. Per ottenerla, rispetto ad una soluzione standard che si trova sul mercato, magari anche a buon prezzo e ben propagandata, occorre invece cucire un abito su misura: ed è esattamente ciò che fa CEDEC.  Con il rispetto di regole universali, occorre saper scegliere da biblioteche intere quello che è realmente utile all’azienda per scoprire che probabilmente non sia l’ultimo ritrovato o il meglio in assoluto che sovente contiene insidiose complessità. Semplificare significa badare all’indispensabile, mantenendo il controllo degli aspetti economici finanziari in modo affidabile e con cadenza costante, in modo da risparmiare tempo, ansie dell’ultimo minuto ed evitare il rischio di “guidare di notte a fari spenti”. Lo strumento migliore è dunque fatto su misura, non è il migliore sul mercato, perché ogni azienda è unica: una cantina vitivinicola resterà tale, ma anche in questo bellissimo mondo c’è che affina in botte piccola, la “barrique”, e chi invece non affina affatto o affina in botte grande. C’è chi affina per sei mesi e chi per tre anni o più. Insomma, se è vero il detto “non spendere un soldo se non ne riesci a misurare il ritorno” il controllo di gestione deve servire esattamente a questo. E con tale strumento in mano non si avranno più sorprese.