Strategia aziendale: 5 consigli per applicarla al meglio

15-05-2022

Ogni decisione strategica, quando si parla di una strategia aziendale che si decide di attuare, o anche solo prendere in considerazione, permette di indirizzare il proprio business verso una specifica direzione generale da seguire.

La strategia aziendale è un obiettivo verso cui tendere, un risultato da conseguire. Per raggiungere il traguardo prefissato, o raggiungere i goals che ci si è posti come obiettivo, serve una fase attuativa della strategia, fatta di decisioni operative, o tattiche, che sono poi quelle azioni che indirizzano il lavoro quotidiano.

Molti imprenditori, ancora oggi, purtroppo cercano assistenza strategica solamente quando si trovano in una situazione di crisi. Non sempre, ma diverse volte, quando viene superato un determinato livello di soglia, è troppo tardi intervenire. È per questa ragione, essenzialmente, che ogni imprenditore dovrebbe concedersi del tempo, ogni settimana, per lavorare su una determinata strategia. E quindi metterla in pratica. Un’abitudine positiva e costruttiva come questa significa lavorare sull’impresa piuttosto che lavorare nell’impresa. Esiste una ricetta semplice per costruire una strategia aziendale efficace?

Ovviamente no. Ma ci sono consigli utili per arrivare a prendere decisioni operative ad hoc, rispondenti sempre a casi specifici. In questo articolo analizziamo la strategia aziendale sotto il profilo delle principali linee guida che bisognerebbe seguire per non trovarsi spiazzati o fuori tempo massimo.

1. Pensare al cambiamento e motivare il team con le giuste domande

Una delle prime cosa su cui riflettere è il “provare a pensare fuori dagli schemi”. Significa andare al di là delle abitudini consolidate e mostrare una certa propensione positiva verso il cambiamento. Entrare in quest’ottica significa immaginare vari cambiamenti che potrebbero migliorare la propria impresa. Una delle prime cose sul fronte attuativo è quella di motivare il proprio team coinvolgendolo: fissare con esso le priorità, basandosi su benefici, costi e rischi, con l’obiettivo ultimo di far comprendere ai collaboratori il cambiamento, che non è sempre ridondante.

Porsi domande strategiche è fondamentale per andare oltre la quotidianità: ogni imprenditore trae vantaggio dal pensare al di fuori dagli schemi.

2. Richiedere analisi e feedback. E avvalorarle con dati certi e oggettivi

Non è raro constatare che i cambiamenti positivi presentino un costo a breve termine per generare crescita aziendale e vantaggio competitivo.

Chi investe in un’impresa generalmente si auspica una distribuzione di profitto a breve termine piuttosto che immaginare e prevedere investimenti per il futuro. Per questa ragione ogni analisi strategica dovrebbe poter giustificare benefici strategici a lungo termine. Come fare per esserne certi che ciò avvenga? Lavorare su dati oggettivi e previsioni oggettive e calcolate, perché l’istinto e l’emozione, spesso la prima risorsa a cui si affida un imprenditore troppo calato nella routine, possono influenzare negativamente le scelte strategiche in momenti di crisi. I dati statistici completi e coerenti sono invece la chiave di volta per guidare le decisioni strategiche.

3. Valutare i risultati e prevedere gli ostacoli alle decisioni strategiche

Le decisioni strategiche, a differenza di quelle operative, richiedono una visione strategica che va oltre la semplice esperienza e la valutazione personale nel giudicare concorrenti, le statistiche e le analisi di mercato.

Identificare l’obiettivo principale, ed arrivare a prendere una decisione in ogni caso specifico, dovrebbe avere la priorità su altre valutazioni. Soffermarsi troppo sulle decisioni direttive, ma senza fare in modo che i cambiamenti effettivamente avvengano, potrebbe rendere certe decisioni imprenditoriali piuttosto complesse. In quest’ottica l’azione diventa importante tanto quanto l’analisi.

4. Considerare sempre una seconda opzione

È assolutamente normale, anzi, è consigliato, ascoltare opinioni e suggerimenti. Un buon imprenditore alla fine sa comprendere il momento, specie quello di chiedere aiuto e supporto. Dopo aver ascoltato i pareri di altri, è comunque compito dell’imprenditore prendere la decisione strategica, tenendo anche conto della propria visione.

Data l’instabilità del mercato al giorno d’oggi, è però altrettanto importante possedere sempre un piano di emergenza: non è soltanto utile, ma fortemente consigliato.

Nella storia di un’impresa e di un imprenditore che deve fissare una strategia aziendale ci saranno sempre fattori economici e ambientali esterni di difficile controllo. Avere quindi un piano B è essenziale, ma a patto che non diventi un modo di semplificare eccessivamente o, peggio ancora, provare ad evitare, un’analisi più attenta.

5. La strategia aziendale va infine comunicata a tutti

Una volta acquisita consapevolezza, l’imprenditore può contare su un’ulteriore certezza: le strategie aziendali annunciate ma non supportate da uno specifico piano di lancio, e di comunicazione interna, rischiano di essere inefficaci se non addirittura fallire. L’intera azienda deve avere ben chiaro ciò che serve fare, come va fatto e in che modo, attraverso quali direttive.

Il compito di un buon imprenditore è proprio quello di gestire questa fase di cambiamento, proponendo gli adattamenti necessari e le motivazioni.

Come farlo al meglio? Legando ad esempio il conseguimento di determinati risultati a determinati periodi, in modo eventualmente da poter adottare dei correttivi, se necessari.

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