Stai pensando alla fase 2?

Mentre sui Media sono riportate costantemente le polemiche sulle mascherine, sulla produzione nazionale avviata e non ancora certificata dal ISS che ha portato ad alcuni blocchi della distribuzione, ieri sera il nostro Premier, da una parte ha comunicato che il blocco delle attività continuerà fino al 13/04 e non è detto che sarà l’ultima data, dall’altra ha pronunciato le parole che da più parti si attendevano.

Giuseppe Conte ieri ha parlato della FASE 2, ovvero di quella fase nella quale ci sarà, con le modalità ancora tutte da stabilire, la riapertura delle attività.

Quasi congiuntamente su “Il Sole 24 ore” di oggi veniva pubblicata una lettera aperta firmata da ben 150 accademici italiani che appunto tratta della FASE 2.

Non è questa la sede per riportare i dati delle previsioni di riduzione del PIL italiano, per ogni settimana di fermo in più,  o degli aggettivi talvolta inquietanti che vengono, in questi giorni, utilizzati sui mezzi di informazione e anche sui report delle più autorevoli associazioni ed enti, ma è sicuramente la sede per poter lanciare un messaggio forte e chiaro: 

•    Caro imprenditore stai pensando alla FASE 2? 
•    Sarai pronto?
•    Ha riflettuto e ragionato sulla migliore strategia per attuarla?

Si perché, sebbene il blocco sia previsto fino al 13/4 ed è presumibile che si possa riaprire lentamente, diciamo in un paio di settimane, il tempo passa, e una cosa è certa: la riapertura ci sarà.

Ora noi italiani siamo bravi a correre, se un altro inizia a correre, per poi renderci conto che se decine di migliaia, forse centinaia di migliaia cliccano, pressoché contemporaneamente, bloccano il sito dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Ho scritto il nome dell’INPS per esteso, perché si capisca bene che non si tratta della sede distaccata del paesino di provincia ma del Nazionale INPS che è andato in tilt, hacker si o hacker no.

Oggi si è corsi ai ripari e si prevede l’accesso scaglionato io, da semplice cittadino, mi domando perché solo oggi?

Eh’ si dobbiamo ammetterlo, la capacità di programmare non è mai stato il nostro forte, siamo un popolo di artisti, inventori, ci pregiamo di essere capaci di uscire dalle situazioni di crisi grazie all’inventiva data da anni di evoluzione della nostra popolazione, ma noi proviamo una certa ritrosia ed a volte oggettive difficoltà per la programmazione. Si perde tempo è la frase lapidaria che il più delle volte taglia istanze in questo senso.

Ma questa volta dopo un evento così destabilizzante, abbiamo la possibilità di dimostrare  che quanto sopra è “solo un luogo comune” una diceria, perché entro brevissimo sarà fondamentale ipotizzare scenari con più ipotesi  anche per i casi più semplici e anzi occorre farlo da subito.

CEDEC dal 1965 affianca gli imprenditori Europei e sarà al vostro fianco nella FASE 2 e nella successiva FASE 3, la normalità che verrà, perché certamente verrà, cerchiamo di essere pronti.

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